secondo Carl Gustav Jung

Individuarsi significa diventare un essere singolo che realizza la propria intima e incomparabile peculiarità, ma che realizza questa peculiarità coordinandola col e nel Tutto.
Nel parlare della personalità, Jung mostra la coincidenza dialettica dello sviluppo dell’individuo e del disegno universale che supera i confini dell’Io del singolo; in questo senso, il cammino verso l’individuazione viene visto, contemporaneamente, come una necessità che trascende l’individuo, e come una scelta consapevole del soggetto.
Dice Jung nella conferenza intitolata La voce interiore del 1932 rivolgendosi a una platea di educatori:
“Personalità è la suprema realizzazione dell’indole innata al singolo essere vivente. […] Personalità è l’atto di supremo coraggio di fronte alla vita, l’affermazione assoluta dell’essere individuale e il più riuscito adattamento alle condizioni universali dell’esistenza, unito alla maggiore libertà possibile di autodeterminazione. […] La personalità si sviluppa nel corso della vita da tendenze in nuce che è difficile o addirittura impossibile decifrare, e solo le nostre azioni riveleranno chi siamo.
Senza necessità non muta nulla, men che meno la personalità dell’uomo, che è tremendamente conservatrice, per non dire inerte. Soltanto la più ferrea necessità riesce scuoterla.
Il detto: “Molti sono i chiamati e pochi gli eletti” è particolarmente vero in questo caso, perché lo sviluppo della personalità è al tempo stesso un dono e una disgrazia: la sua prima conseguenza è il consapevole e inevitabile distacco dell’individuo dalla dimensione indifferenziata e inconsapevole della massa. Ciò significa isolamento.
Lo sviluppo della personalità è una fortuna che si può pagare solo a caro prezzo. Sviluppo della personalità però significa anche: fedeltà alla propria legge. Si può intimamente decidere di seguire la propria strada solo quando la si ritenga la migliore […] è ciò che comunemente si definisce vocazione; un fattore irrazionale, che fatalmente spinge a emanciparsi dalla massa e dalle strade già battute“.